Nato come oggetto d’uso quotidiano, oggi il tappeto riveste nelle nostre case il ruolo di un insostituibile elemento d’arredo, capace di creare atmosfere calde ed accoglienti, preziose e ricercate. Al momento della scelta di tappeti per arredare, oltre al gusto personale, occorre tener conto del colore del pavimento, che non deve essere tono su tono con quello del tappeto, ma preferibilmente in contrasto, e delle dimensioni del locale. Negli ambienti piccoli infatti, è meglio collocare un unico tappeto grande, piuttosto che molti di dimensioni minori.
Adatto a tutti gli ambienti di una casa, il tappeto va mostrato e, se lo si vuole collocare sotto ad un mobile, meglio sceglierne uno non troppo grosso, che ne nasconderebbe la decorazione centrale, o optare per tavolini trasparenti. Se il tappeto è particolarmente prezioso o antico, può anche essere appeso ad una parete ed usato come arazzo.
Scelta del tappeto
Basta un tappeto per cambiare l’atmosfera dell’ambiente e conferire al locale a cui lo destinate una nuova personalità. Non deve essere necessariamente un tappeto particolarmente prezioso come quelli orientali. Ne esistono in commercio di varie fatture, materiali e prezzi. Potete quindi sceglierne uno pregiato o antico, e in tal caso se non siete degli esperti è bene che vi facciate seguire nell’acquisto da chi li conosce, oppure optare per un tappeto moderno, di forma inusuale o coloratissimo, che sarà sicuramente d’effetto. Lo stesso ambiente, a seconda del tappeto scelto, cambierà volto. Le texture differenti dei tappeti, oltre ai materiali e al colore, sono quelle che determinano l’identità di questo complemento d’arredo. I tappeti possono essere annodati a mano (la lavorazione più antica e costosa perché artigianale e uguale oggi a quella di centinaia di anni fa) e in tal caso vanno scelti di una dimensione che non copra l’intero pavimento.
Ne esistono anche di annodati a macchina: meno costosi dei primi, non raggiungono però la stessa qualità possono utilizzare meno colori di quelli fatti a mano. Vi sono poi i tappeti taftati, che usano fibre diverse fra cui lana, acrilico, seta, e che vengono realizzati su un disegno predefinito su base di tela, sul quale, utilizzando uno strumento apposito simile a una pistola, sono inseriti a mano i ciuffi del vello, che sono fissati poi con una colla lattex. Il Kilim, infine, è un tipo di tessuto realizzato con la tecnica dell’arazzo, in cui sono utilizzati nella trama fili di colori differenti, che passano sopra e sotto l’ordito. Ad ogni cambio di colore corrisponde una fessura, uno stacco voluto. Il Kilim non ha vello, quindi dritto e rovescio del tappeto sono uguali.
I principali materiali con cui vengono realizzati i tappeti sono:
- La lana: le più pregiate provengono da Tibet e Nuova Zelanda e sono ricche di lanolina, che ne aumenta la resistenza. La lana riscalda l’ambiente, soprattutto se il tappeto è appoggiato su superfici per loro natura “fredde”, come il marmo o la pietra. La lana, poi, è un materiale atossico, che protegge dall’umidità e naturalmente dotata di un grande potere ignifugo.
- Il cotone: questo materiale è di solito utilizzato per la trama e l’ordito dei tappeti. Se realizzati tutti in cotone, i tappeti, anche se temono l’esposizione alla luce solare diretta, sono semplici da pulire, e assicurano colori brillanti.
- La seta: se utilizzata insieme alla lana nella realizzazione del tappeto, lo rende particolarmente luminoso.
- L’aquatech: composto da poliuretano e poliamminide, è un filato sintetico hi-tech dalle grandi prestazioni, che lavorato assume l’aspetto della paglia intrecciata. E’ un materiale dotato di grande resistenza agli agenti atmosferici, ai raggi solari e all’acqua salata o di piscina.
Riscaldare gli ambienti
Per prima cosa, l’elemento tappeto nasce per dare agli ambienti maggiore calore e intimità. Una caratteristica oggi più che mai attuale.
La scelta di un tappeto con le giuste caratteristiche può realmente aumentare la percezione di calore all’interno della stanza, isolando e riducendo la dispersione. Ma occorre fare una precisazione: il tappeto per sua natura non può scaldare, ma bensì preservare il calore già presente, riducendo lo spreco di energia.
Un buon tappeto dalle caratteristiche giuste può diminuire la dispersione del calore in quanto per sua natura è un cattivo conduttore termico, a differenza di ottimi conduttori termici come i metalli o le semplici piastrelle. Per questo, camminare su di un tappeto regala una sensazione di calore e comfort unica e del tutto diversa dall’effetto del piede nudo sul pavimento. L’effetto è quindi confortevole e funzionale, soprattutto in ambienti strategici come sotto al divano nell’area living o sotto al letto in camera. Una funzione che isola dal freddo e anche dal rumore dei passi, utile alleato quando si vive, ad esempio, in condominio. I colori giocano un ruolo primario quando si tratta di riscaldare gli ambienti.
Cura e mantenimento del tappeto
Per garantire una lunga conservazione e durata ai tappeti, è fondamentale prenderne cura e seguire alcune precauzioni. Le sostanze organiche presenti nei tappeti richiedono una corretta ventilazione. Pertanto, evita di posizionare i tappeti in ambienti troppo ristretti, umidi o bui. L’uso di mobili troppo pesanti e l’attrito causato dalle suole delle scarpe contribuiscono all’usura del tappeto.
Per quanto riguarda i tappeti orientali, la loro bellezza si accresce nel tempo, poiché la lana, la principale fibra costituente, diventa più luminosa e morbida con l’uso. Tuttavia, è essenziale trattare con estrema attenzione questi tappeti pregiati. Per preservare il vello, è consigliabile capovolgere i tappeti e utilizzare un battitappeto quotidianamente. Per la pulizia della superficie, una spazzola o una scopa di saggina sono opzioni ideali. Eventuali macchie grasse possono essere trattate con borotalco e saponaria, mentre le macchie da bibite e sostanze zuccherate richiedono abbondante acqua. Adottando queste pratiche, assicurerai una lunga e splendida vita ai tuoi tappeti.